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Nicole Minetti: fenomenologia nazionalpopolare di una starlette (in politica)

di Giovanni Mercadante
(pubblicato sul numero 1 di Periodico Italiano Mag -Novembre 2012)

Sembra così lontano e quasi dimenticato quel 2007 dove, in un programma di seconda serata di Rai 2, “Scorie”, Nicola Savino teneva a battesimo una giovanissima e bellissima ragazza incontrata per caso in un bar di Corso Como a Milano: il “Su e Giù”. Studentessa fuori sede, originaria di Rimini, Nicole Minetti ebbe la fortuna dalla sua quando quel giorno entrò in quel bar e Savino e soci la notarono e, chiedendole se avesse mai fatto tv prima di allora, la scritturarono per il loro show televisivo.

Il programma era molto seguito, complice il traino dell’”Isola dei Famosi” con Simona Ventura: quale miglior vetrina per sfondare nel mondo dello spettacolo? Di lì a poco per la nostra igienista dentale la strada sarà tutta in discesa: viene confermata per un altro anno a “Scorie” e quando la trasmissione chiude i battenti, diventa la prima ballerina scosciata di “Colorado Cafè” su Italia uno.

Poi la politica: la candidatura con listino bloccato alle elezioni regionali della Lombardia nel 2010, e l’elezione a consigliere regionale in seno al PDL. Ma si sa, la politica e gli scandali viaggiano di pari passo e quando esplode quello relativo a Ruby che ormai tutti conosciamo, Nicole viene coinvolta e indagata per favoreggiamento della prostituzione insieme a Lele Mora ed Emilio Fede.

Un personaggio dunque discutibile, discusso, che fa discutere e che a uscire di scena non ci pensa proprio, anzi, riesce a catalizzare l’attenzione dei media su di sé come pochi nello show-biz sanno fare. Dalle magliette con le scritte provocatorie (“Senza T-Shirt sono ancora meglio”), alle sfilate in costume da bagno, passando per le sue chiacchierate storie d’amore fino al rilasciare interviste e sostenere che “per fare politica non occorre essere preparati”.

Nicole riesce ad essere protagonista sulle pagine dei quotidiani, sulle riviste patinate da gossip, in tv ed impazzare sul web nonostante rilasci pochissime interviste e non partecipi quasi mai ad alcuna trasmissione televisiva.

Ché di «Bene o male purché se ne parli» diceva Oscar Wilde… e deve essere proprio questa la sua filosofia di vita che le permette tutt’oggi di rimanere sulla cresta dell’onda mediatica.

Seppure non ancora in “odor di Santità” la prima domenica di ottobre “l’amica chips” si è resa protagonista più o meno contemporaneamente di ben 3 programmi televisivi: “Domenica in” -L’arena, “Quelli che”  e “Domenica Live”.

Una e trina.

Se nel programma di Massimo Giletti era oggetto di discussione per il suo comportamento non proprio consono a una rappresentante delle istituzioni, nello sfilare mezza nuda per la nota marca di costumi “Parah”, nella trasmissione della Cabello, l’interprete comica Virginia Raffaele si scatenava con una delle sue imitazioni più riuscite: una Minetti “Supertop” con l’inseparabile cellulare, il burro cacao, lo sguardo ammiccante verso i fotografi e che, tra le ambizioni di farsi intitolare piazze e stazioni (“Minetti Station”; “Minetti Square”), sfoggia il suo slang giovanile che abbiamo imparato a conoscere nelle intercettazioni del Rubygate. E quindi Virginia/Nicole mentre «briffa» gli ospiti della trasmissione su come comportarsi alle “cene eleganti” nella villa del «boss of the boss» o più semplicemente del suo «Love of my life» è diventata un cult. Un’imitazione riuscitissima che sul web ha fatto man bassa di visualizzazioni e che non è piaciuta ad alcuni esponenti del PDL «E’ solo un modo per attaccare Berlusconi, chiedo che venga stoppata» dichiara Alessandra Mussolini, dalla stessa parte anche Jole Santelli che intravede nella parodia della Raffaele un modo per fare campagna elettorale: «La Rai non si è mai sottratta alla campagna elettorale, contrariamente a quanto dicono i nostri dirimpettai di questo momento del Pd. Si è sempre battuta aspramente per la sinistra, che sia il Pd o l’estrema sinistra. Mi dispiace, pensavo che almeno in questi mesi si fosse raggiunta la consapevolezza che bisognasse parlare di problemi di politica vera e non di gossip. La satira generalmente si fa contro i potenti. Dire che la Minetti è potente la vedo dura».

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=1r7TPNLXJ88]

Nel contenitore domenicale di Canale 5, invece, c’è lei in carne ed ossa che accetta di essere intervistata da Alessio Vinci a patto che non si affrontino tutti i temi riguardanti il caso che l’hanno resa, suo malgrado, popolare.

Sebbene le sue esternazioni e i suoi atteggiamenti non la aiutino per niente, Nicole è però diventata un bersaglio molto facile da colpire: ormai parlarne male è un po’ come sparare sulla croce rossa. Un esempio è stato la piccola rivolta che si è scatenata sul web ed in particolare sui social network sulla sua presunta pensione baby. Se non si fosse dimessa entro la fine di ottobre, infatti, la bella Nicole a soli 27 anni avrebbe maturato il cosiddetto vitalizio da 1.300  euro al mese (che comunque avrebbe intascato solo a partire dai 60 anni di età). A fare mero populismo sui social network è un attimo: si scatenano gli attacchi con foto, link e tra un “like” ed uno “share” il verbo si diffonde rapidamente e l’indignazione e gli insulti si sprecano. Ma internet è talmente democratico che perfino una notizia parzialmente vera o non verificata basterebbe a condannare alla gogna mediatica chiunque. Non che “la nostra” sia facilmente difendibile, anzi, ma leggendo i quotidiani o googlando un pò potremmo venire a sapere, ad esempio, che il decreto soprannominato “anticasta” e varato dal governo Monti prevede l’abolizione di tutti i vitalizi per i consiglieri regionali. “Saranno eliminati i vitalizi e sarà introdotto metodo contributivo per il calcolo della pensione. Nelle more, non potranno essere corrisposti trattamenti pensionistici o vitalizi – si legge nel comunicato di Palazzo Chigi – in favore di coloro che abbiano ricoperto la carica di presidente della Regione, di consigliere regionale o di assessore regionale solo se i beneficiari abbiano compiuto 66 anni d’età e ricoperto la carica, anche se non continuativamente, per almeno 10 anni”. In ogni caso pericolo scampato.

E’ di pochi giorni fa la notizia delle dimissioni della starlette. Notizia che ha finalmente calmato gli animi di chi le chiedeva da molto tempo di fare questo famoso passo indietro? Non proprio. In un’intervista al settimanale “Diva e Donnadel 24 ottobre, Nicole Minetti dichiara di non voler lasciare la politica «Ricandidarmi? – dice – Non lo escludo. Se decidessi di farlo questa volta voglio prendere i voti» e afferma di essere contraria all’abolizione del listino bloccato «È uno strumento che si può pure utilizzare in modo positivo; per esempio per permettere ai giovani che si vogliono affacciare alla politica di farlo se non hanno risorse economiche per una campagna elettorale. In aula, però, mi allineerò alle decisioni del partito». 

Chissà cosa ne pensano i suoi compagni di partito che hanno sempre giocato al tira e molla, prima prendendone le distanze chiedendole di dimettersi e poi solidarizzando con lei: «Adesso mi aspetto che la chiami Tinto Brass per un film che andrò a vedere molto volentieri»aveva commentato Gabriele Albertini ex sindaco di Milano (e papabile prossimo candidato alla regione Lombardia) alla notizia delle dimissioni- «Lo vedrei bene come protagonista del film di Tinto Brass in cui lui vorrebbe vedere me» replica piccata la Minetti. E perché non un bel film insieme? D’altronde anche Albertini ai suoi tempi sfilò in mutande per “Valentino”.

Può dunque Nicole Minetti essere il male assoluto della politica italiana? Forse, anche se tra spese folli ,finanziamenti pubblici ai partiti, voti acquistati dalla ‘ndrangheta, una condanna di qua ed una prescrizione di là, abbiamo davvero l’imbarazzo della scelta.

Nicole è una vittima di questa politica malata, ma anche della sua stessa ambizione, che non prova vergogna nell’utilizzare tutte le scorciatoie possibili pur di arrivare sempre più in alto, forse è per questo che tutti la vogliono: giornali, tv, si danno battaglia per una sua esclusiva, perfino Santoro ha piazzato le troupe sotto casa della bella consigliera regionale per averla ospite al suo “Servizio Pubblico” e visto l’interesse che suscita nei media e nell’opinione pubblica, sicuramente ne sentiremo parlare ancora per molto tempo.

2 commenti su “Nicole Minetti: fenomenologia nazionalpopolare di una starlette (in politica)”

  1. Buongiorno,
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