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Concordia: l’intervista a Schettino all’asta. Si parte da 50 mila euro, vince Mediaset.

Il comandante Francesco Schettino divenuto popolare, suo malgrado, per il naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio lo scorso gennaio, dove persero la vita 30 persone, rompe il silenzio e lo fa in esclusiva a “Quinta Colonna” il programma di VideoNews in onda questa sera su Canale 5 e condotto da Salvo Sottile.

Partito la scorsa settimana al giovedì, ma doppiato dagli ascolti di “Superquark”, il programma di approfondimento (?) giornalistico della rete ammiraglia del biscione, è stato anticipato al martedì proprio per questa intervista esclusiva ma non è tutto.

 

Colui che ha sulla coscienza la vita di ben 30 persone, accusato di omicidio plurimo colposo, naufragio, abbandono di incapaci, abbandono della nave e omessa comunicazione alle autorità marittime e recentemente libero dagli arresti domiciliari (ma con obbligo di dimora), tramite il suo legale, ha aperto una vera e propria asta per quanti si sarebbero voluti aggiudicare la prima intervista del comandante della Concordia, base di partenza: 50 mila euro. Non è dato sapere quanto Mediaset abbia rilanciato per assicurarsi l’intervista, quello che sappiamo però è che Schettino utilizzerà questa intervista per discolparsi e quindi, paradossalmente e probabilmente, sarà pagato fior di quattrini per difendersi e riscattarsi agli occhi dell’opinione pubblica.

<<La nave era al largo, se avessi dato subito l’allarme generale si sarebbe inabissata prima di riuscire a salvare i passeggeri –dichiara Schettino ad Ilaria Cavo (si,lei, quella della corda di zio Michele) – se stiamo qua a discutere è proprio perché io ho fatto delle scelte da comandante.>>.

 Non è la prima volta che su un’intervista esclusiva ad un criminale si pone il dubbio se questa sia stata pagata o meno, basta

tornare indietro nel 1995 per ricordare  che l’intervista  di Sandro Ruotolo del Tg3 a Erich Priebke, (il capitano delle SS che durante la seconda guerra mondiale pianificò in Italia la strage delle Fosse Ardeatine) doveva esser pagata ben 50 milioni di lire salvo poi il dietrofront della Rai, nulla si è saputo invece –in questi termini- riguardo a Donato Bilancia intervistato da Paolo Bonolis a “Domenica in” nel 2004 o più recentemente delle interviste fatte a Franzoni, Stasi, Sollecito, Parolisi, Misseri…Sono stati pagati? Se sì, quanto? Ma soprattutto, dove sta l’etica nel pagare un criminale affinché parli ad una tv piuttosto che ad un quotidiano?

 

L’intervista al comandante Schettino, che forse servirà a risollevare le sorti del fratello gemello di “Quarto Grado”, alcuni ladefiniscono un “colpo giornalistico” altri una “vergogna” perché è vero che fino ad oggi il capitano della Costa Concordia non aveva ancora parlato e che anche lui ha il diritto di raccontare la sua versione dei fatti, ma ciò non vuol dire che debba esser pagato per farlo in tv. Anche perché con i poveri sopravvissuti al naufragio, sia Rai che Mediaset si sono riempiti i palinsesti  del mattino, del pomeriggio, della sera, della notte (arrivando a proporceli fino alla nausea) senza sborsare, però, alcun cachet.

 

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